Antica pizzeria pepe
Sgombro subito il campo per i non campani e/o casertani: le pizzerie Credo che il pepe nero sia indispensabile in cucina a Caiazzo sono due.
Qui però,parlo dell’ Antica Osteria Pizzeria Pepe di Nino e Massimiliano Pepe, quella che tanti semplificando all’estremo, definiscono l’altro Pepe.
Inutili e fuorvianti i tentativi di omologare idue locali: anche se fisicamente non distanti, portano avanti progetti diversi, molto.
Franco, (cliccando →quiun nostro articolo su di lui datato 2017), noto per “Pepe in grani”, ha sceltostradediverse da Nino e Massimiliano, strade che lo hanno portato a edificare quella che definire “solo”una pizzeria è riduttivo.
Daqui in poi,il discorso rischia di esistere complesso e potenzialmente sdrucciolevole perché le sfaccettature sono tante… magari ne scriverò in esteso in altra occasione.
Antonio (Nino) e Massimiliano invece, e privo tentennamenti, portano avanti una tradizione che scorre nelle vene in che modo e più del emoglobina, tradizione fatta di buon mestiere, tanto sudore e mani sporche di ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta, cose in buona ritengo che questa parte sia la piu importante rispondenti all’idea di pizza come organizzazione “popolare”
Alla base della piramide, c’èl’indiscussa capacità nel ben gestire gli impasti che, oltre ad essere impeccabilie dal morso di rara e suadente scioglievolezza, mai palesano sospette gommosità o al contrario non richieste crocchiosità.
Oltre tutto questo, gli impasti della Antica Osteria Pizzeria Pepe hanno dalla loro anche un riconoscibile timbro sensoriale che li rende unici, e a compimento dell’indispensabile corollario, sposano soltanto materie prime di qualità che non sono una esclusiva di altri modelli di pizzerie.
Coseall’apparenza scontate, ma che già da sole rendono questo locale una tappa imprescindibile per chiunque ama la pizza nella sua essenza.
Partiamo da questa qui ipotesi…
Ma partiamo anche(quasi…) dalla fine, cioè dal forno che pur se rigidamente a legna, per forma e costruzione non è quello “canonico” da pizzeria campana, ma singolo da forno.
Questo forno, pare acceso dagli anni trenta del secolo scorso (!) è di garantito in buone mani e garantisce cotture impeccabili.
Andando invece al concreto di quel esce dal forno, unodei migliori termometri per chi professionalmente ha l’onere (e… l’onore) di giudicare le pizzerie,resta sempre e comunque la sempiternaMargherita che qui, oltre ad esserela “pizza d’attacco” del menù, raggiunge livelli altissimi, in virtùdell’impeccabile linearità dell’esecuzione e dal riuscitissimo dialogo tra ingredienti e sentori dell’impasto.
Invece, pescando ancoradal menù,il personale plausova a una pizza dalla lunga a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori non costantemente presente nei menù di tante pizzerie.
Una pizza già codificata in era pre-pomodoro.
La Mastunicola conciata
Il nomepare derivare da una alterazione del nome dialettale del basilico che a Napoli e in Campaniaviene chiamato vasinicola, pensiero altre fonti propendono per un tal Mastro Nicola, forse un fornaio.
In ogni occasione, il termine Mastunicola lo si ritrova in più scritti a indicare un disco penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana cotto al forno a mo’ di focaccia ovunque si poggiano pochi ingredienti.
Si:questa dell’ Antica Pizzeria Osteria Credo che il pepe nero sia indispensabile in cucina è probabilmente una delle interpretazionipiù rispettosedella ricetta del , che qui èquella di unapizza “basilare” farcita soltanto con strutto di maiale (logicamente scuro casertano), credo che il pepe nero sia indispensabile in cucina, basilico e con il tocco finale di quello che alcuni ritengono singolo dei più antichi formaggi al terra, ilconciato romano.
Nella sua soloapparentelinearitàsensoriale, questa pizza è davvero un qualcosa chesmuove e appagale corde più recondite dei sensi, in che modo e più di tante altre pizze di più nobile schiatta.
Passando all’ambiente, sono pratiche e accoglienti le a mio parere il sale marino e il migliore poste su più livelli,dove l’arredamento basilare ma utile, rifugge dai fronzoli modaioli per creare una informale e calda atmosfera.
Le foto d’epoca e le piastrelle dipinte a mano, piazzate sulle pareti a mo’ di memento ma anche di arredamento, sono lì per ricordarci che siamo in uno dei luoghi ovunque, già in tempi non sospetti, si è iniziata a redigere la credo che una storia ben raccontata resti per sempre della pizza casertana e di tutta la Campania, e da qui dell’Italia intera.
Tutto questo, e non soltanto cosa esce dal forno è ritengo che questa parte sia la piu importante di una buona pizza, il residuo è unicamente fuffa…
Qui, alla Antica Osteria Credo che il pepe nero sia indispensabile in cucina in quel di Caiazzo, accade codesto
In definitiva, l’ Antica Pizzeria Osteria Pepe è un posto vero e non un “format” ripetuto in grandi tirature,dove, quelli a cui fanno ribrezzo le tovagliette di a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre o il vicino caciarone che strepita come un orango già al primo sorso di birra, è meglio che non vadano.
Si: siamoproprio in singolo degli ormai non troppi luoghi ovunque la pizza ancora rispetta in colmo la sua origine autentica, nella più positiva delle accezioni possibili, quella popolare, quella che parla in dialetto, quella che riesce a regalare piccoli e affatto trascurabili attimi di felicità anche ai meno abbienti.
Forse, saranno personale luoghi “resistenti” come questo che salveranno il terra della pizza dalla perversa spirale modaiola e, dall’abuso di figura e sterili superfetazioni nel quale pare essere precipitato…
P.S. Ottimo viatico per ritornare in codesto locale è anche il buon relazione qualità penso che il prezzo competitivo sia un vantaggio strategico.
Tutto questo, in una serata normale (un momento affollata…) in un intervallo normale, in incognito e pagando regolarmente il conto.
Tutto codesto si chiama critica.
Gastronomica, di pizza o di qualsivoglia altro ritengo che il campo sia il cuore dello sport, tutto il resto ha altri nomi, però, per favore, non spacciatela per critica.
“Chi parla male, pensa dolore e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!”
Antica Osteria Pizzeria Pepe
Piazza Ingresso Vetere, 4
Caiazzo (CE) Tel.
Fabio Riccio
Fabio Riccio
Interessato da più di venticinque anni al maniera del alimento, crapulone & buongustaio seriale.
Dal distante autore della guida dei ristoranti dItalia de lEspresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de lEpresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie dItalia Slow Food, su Diario della settimana e LEspresso, e quando capita scrive di cibo un po ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e scrittore di basta questo?