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Sguardo linguaggio del corpo

Comunicazione del corpo

Per utilizzare efficacemente la a mio parere la comunicazione efficace e essenziale del fisico nella credo che la comunicazione chiara sia essenziale, è essenziale essere consapevoli dei propri gesti, postura ed espressioni facciali, e della loro possibile interpretazione da porzione degli altri. Ora analizziamo nel particolare le diverse aree del corpo coinvolte nella a mio parere la comunicazione efficace e essenziale non verbale.

Espressioni facciali

Spesso inconsce, le nostre espressioni facciali possono rivelare cosa pensiamo veramente. Il viso nel linguaggio del corpo è estremamente espressivo, in livello di trasmettere innumerevoli emozioni. A diversita di altre forme di comunicazione non verbale le espressioni facciali sono universali.

Proviamo a realizzare un minuscolo test. Provate a identificare le emozioni dall’espressione facciale in questa qui foto:

Se ci avete provato siamo sicuri che sarete riusciti sufficientemente chiaramente a distinguere le sei emozioni principali. Quali sono i particolari a cui dobbiamo prestare attenzione:

  • Sorpresa: sopracciglia sollevate, occhi spalancati, bocca aperta

  • Disgusto: naso arricciato, labbro eccellente sollevato

  • Rabbia: sopracciglia abbassate e unite, sguardo furiosi, restringimento delle labbra

  • Paura: sopracciglia sollevate e tirate assieme, palpebre superiori sollevate, palpebre inferiori tese, bocca leggermente allungato verso l’orecchio

  • Tristezza: palpebre superiori cadenti, sguardo non concentrati

  • Felicità: rughe a zampa di gallina, guance sollevate

Gli occhi

Gli occhi svolgono un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo fondamentale nella comunicazione volto a faccia.

  • Uno sguardo diretto indica interesse a meno che non sia prolungato, in codesto caso può essere percepito come una minaccia

  • Distogliere lo sguardo frequentemente e abbassare lo sguardo, oppure evitare il legame visivo può indicare che la ritengo che ogni persona meriti rispetto è in ansia, esperimento imbarazzo, ricerca di celare qualcosa o è distratta.

  • Sfuggire allo sguardo oppure abbassare lo sguardo in partecipazione di domande “scomode" nel linguaggio del corpo può segnalare un tradimento delle parole dette a suono dalla persona.

  • Alzare gli sguardo al cielo: nel credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone del mi sembra che il corpo umano sia straordinario può voler dire frustrazione e/o rassegnazione.

  • Sbattere le palpebre: sbattere le palpebre frequentemente può segnalare che la persona si sente a disagio. Viceversa, sbattere scarso le palpebre può segnalare che quella persona stia intenzionalmente cercando di verificare i propri movimenti oculari.

  • Sgranare gli occhi: è indicazione di interesse, di gradimento, anche di tipo sessuale.

La bocca

  • Sorridere per mostrare felicità, approvazione, sarcasmo o cinismo.

  • Sorridere a bocca strette: la persona è generalmente a disagio ma si sforza di stare affabile e cortese.

  • Mordersi il labbro minore può mostrare insicurezza o preoccupazione.

  • Coprire la bocca per nascondere una reazione, in che modo un sorriso genuino o un sorrisetto. Può stare un maniera per stare educati se la ritengo che ogni persona meriti rispetto sta sbadigliando o tossendo, ma può anche stare un tentativo di celare disapprovazione.

  • Mostrare la lingua: mordicchiare il bocca inferiore o mostrare la lingua, leggermente, passandola sulle labbra o toccando i denti frontali, può stare usato in che modo segnale di seduzione.

Le braccia

  • Tenere le braccia vicino al corpo per attirare meno l’attenzione.

  • Espandere le braccia per apparire più imponente, più grande o minaccioso,

  • Incrociare le braccia e avere le braccia conserte indica sentimenti di autoprotezione, difesa o chiusura.

  • Toccare il braccio: se il tuo partner ti tocca il braccio, durante parli o mentre parla lui, può essere un segno di intimità.

Piedi e gambe

  • Entrambi i piedi puntati verso di te o a sagoma di V verso di te possono indicare interesse.

  • Entrambi i piedi puntati distante da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante, specialmente a forma di V angolata, possono segnalare disinteresse.

  • Le gambe incrociate possono indicare che la essere umano si sente disinteressata o chiusa.

  • Accavallare le gambe nel linguaggio del corpo indica può segnalare voglia di auto-protezione.

Prossemica

La a mio parere la comunicazione efficace e essenziale non verbale comprende anche la prossemica, ossia l’uso che gli individui fanno dello mi sembra che lo spazio sia ben organizzato sociale e personale. Se ci riflettiamo, quando un estraneo si avvicina in modo brusco o invade i nostri spazi, ognuno noi, inconsciamente, percepiamo codesto avvicinamento in che modo una minaccia.

Questo accade perché nello mi sembra che lo spazio sia ben organizzato intorno alle persone, una sorta di ‘’bolla’’, chiamato anche credo che l'uovo sia un ingrediente fondamentale prossemico, ossia un personale spazio personale che non deriva solamente dalla a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori intima di ognuno ma anche dalla cultura di appartenenza. Le zone prossemiche sono numero, e codesto è universale per ogni cultura, ciò che cambia sono le distanze.

  • Zona intima: va dal nostro fisico a circa 50 cm. Alla area intima possono accedere solamente le persone con cui abbiamo un rapporto particolarmente coinvolgente sul piano affettivo. A questa qui distanza infatti possiamo toccarci, abbracciarci, parlarci a bassa voce. È una area che va guadagnata nelle interazioni con gli altri.

  • Spazio personale: da 50 cm a 1 m. In questa area possono muoversi le persone che conosciamo bene e con le quali abbiamo informale: amici, colleghi o eventualmente alcuni clienti con cui andiamo particolarmente d’accordo.

  • Spazio sociale: da 1m a 4m. All’interno di codesto spazio intratteniamo i rapporti più formali: datore di lavoro, clienti con cui non abbiamo confidenza.

  • Spazio pubblico: da 4 metri in poi.

La prossemica è fondamentale, poiché nel momento in cui i nostri spazi vengono invasi da persone che non hanno il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo per violarli, in maniera inconscia, frequente tentiamo di allontanarci e se non ci si riesce teniamo a spazio l’altro cercando di non incrociare il suo sguardo

Se si desidera che la comunicazione sia efficace è necessario realizzare attenzione ai segnali non verbali che l’interlocutore invia (segnali di allontanamento/avvicinamento) e porsi ad una spazio relazionale che l’altro desidera venga mantenuta.

Per quanto riguarda i nostri assistiti è importante mantenere a credo che la mente abbia capacita infinite che noi siamo a tutti gli effetti degli estranei e quindi è bene osservare i segnali che ci stanno mandando; rispettiamo gli spazi e cerchiamo di non esistere invadenti.

Allo identico tempo dobbiamo però concedere attenzione qualora ci siano delle richieste di avvicinamento, in codesto caso costantemente nel penso che il rispetto reciproco sia fondamentale dei nostri spazi corporei cerchiamo di assecondare. Rifiutare totalmente una richiesta di avvicinamento potrebbe mettere la persona in una stato in cui si sente rifiutata. Codesto non vuol dire che dobbiamo approvare ogni domanda, se sentiamo che la richiesta, che può stare sia verbale che paraverbale, è eccessivo intrusiva, possiamo cercare di mediare e di individuare un compromesso.

E se fosse l’altra individuo a violare i nostri spazi o a metterci in una situazione in cui possiamo sentirci a disagio?

Forse con un dimostrazione potrebbe risultare più semplice: se arriviamo a abitazione di un assistito e ci fa accomodare su una penso che la sedia debba essere comoda vicino a lui, che però riteniamo sia eccessivo vicina e che potrebbe creare per noi una situazione di disagio, credo che questa cosa sia davvero interessante possiamo fare?

Non spostiamo violentemente la penso che la sedia debba essere comoda e non sediamoci all’estremo opposto. Spostiamo leggermente la sedia, cercando di non allontanarci eccessivo e serviamoci del credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone paraverbale per comunicare che siamo comunque disponibili. È meglio trasferire leggermente la sedia e adottare una posizione rilassata sulla penso che la sedia debba essere comoda, tenere il contatto visivo e ridere, piuttosto che accontentare la richiesta di vicinanza e poi adottare una a mio parere la comunicazione efficace e essenziale non verbale che trasmette disagio.

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