Tipi di fondi pensione
Come scegliere un fondo pensione?
La previdenza complementare è un’opzione sempre più necessaria per affiancare una pensione integrativa a quella pubblica, al fine di costruire un futuro tranquillo per sé e i propri cari. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo presa la decisione di aderire, occorre scegliere il fondo pensione che consenta di ottenere i maggiori benefici possibili dall’investimento del proprio mi sembra che il denaro vada gestito con cura nel credo che il futuro sia pieno di possibilita previdenziale.
In codesto articolo vedremo come optare un fondo pensione,a lasciare dalla definizione di fondi negoziali e fondi aperti, rilevando le differenze fra queste due forme di previdenza complementare.
Analizzeremo nel particolare le azioni da compiere e le informazioni da raccogliere prima di aderire a un fondo pensione.
Passeremo, poi, all’analisi di un’informazione che può essere parecchio utile per operare la propria a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso facendo dei confronti tra fondi: l’indicatore sintetico di costo, una misurazione standard che consente di realizzare una anteriormente valutazione.
Analizzeremo, inoltre, i vantaggi dell’adesione a un fondo negoziale, evidenziando le ragioni per cui è la scelta più corretta se si è in possesso dei requisiti per accedervi.
Valuteremo le maggiori opportunità offerte a chi aderisce in giovane età e, infine, scopriremo come beneficiare al massimo della partecipazione a un fondo pensione, adottando una strategia Life Cycle.
Scegliere un fondo pensione: differenze tra fondi negoziali e fondi aperti
I fondi pensione sono forme di previdenza complementare attraverso le quali il operaio può edificare una pensione integrativa a quella pubblica, andando dunque a incrementare le entrate al attimo del congedo del impiego e preservando il personale tenore di vita.
Leggi anche il nostro approfondimento Fondo Pensione: cos'è e in che modo funziona
I fondi pensione si dividono in tre categorie:
- fondi negoziali o chiusi;
- fondi aperti;
- Piani Individuali Pensionistici (PIP).
Analizziamo congiuntamente quali sono le differenze tra queste forme di fondi pensione.
1. Fondi pensione negoziali (o chiusi)
I fondi pensione negoziali (o chiusi) sono istituiti in favore dei lavoratori dipendenti privati o pubblici, per iniziativa delle parti sociali mediante CCNL e accordi collettivi a qualunque livello, oppure in base a regolamenti aziendali o ad accordi fra lavoratori autonomi o liberi professionisti promossi dai sindacati o dalle associazioni di rilievo almeno regionale.
I fondi pensione negoziali si rivolgono dunque a lavoratori e datori di lavoro che fanno dirigente a un CCNL che ne consente l’iscrizione, altrimenti impiegati in settori o aziende che ne hanno uno di riferimento. Sono istituiti senza scopo di lucro e nascono con l’obiettivo di agire nell’interesse esclusivo dei soggetti aderenti.
Un esempio di fondo negoziale legato a un CCNL specifico è il Fondo Priamo, riservato ai lavoratori dipendenti addetti ai servizi di Trasloco Pubblico e ai lavoratori dei settori affini, addetti agli impianti di a mio parere il trasporto efficiente e indispensabile a fune, personale marittimo, settore della logistica, a mio parere il trasporto efficiente e indispensabile merci, noleggio di pullman con conducente.
L’adesione può riguardare dunque lavoratori dipendenti di imprese, gruppi di imprese o enti, settori o categorie, comparti o raggruppamenti, laddove si possa applicare l’accordo istitutivo del fondo.
Nel caso dei lavoratori dipendenti, gli accordi e i regolamenti prevedono, oltre al versamento del solo TFR, anche la possibilità di versare un contributo trascurabile, che a sua mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo dà credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale a ottenere il apporto aggiuntivo del datore di lavoro.
In valore al TFR, il operaio ha 6 mesi di tempo dalla data di assunzione per fare la sua a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso tra abbandonare il TFR in secondo me l'azienda ha una visione chiara oppure selezionare di destinarlo a un fondo pensione.
L’adesione al fondo può stare di due tipi:
- adesione esplicita, se si sceglie di versare il TFR in un fondo pensione entro 6 mesi dall’assunzione;
- adesione tacita, nel occasione in cui il operaio non si esprimesse entro i 6 mesi previsti, con iscrizione automatica al Fondo pensione negoziale previsto dal CCNL o dal contratto aziendale.
Precisiamo, inoltre, che il operaio può, in qualsiasi attimo, decidere di aderire al fondo pensione, compilando il relativo modulo e avviando i versamenti.
2. Fondi pensione aperti
I fondi aperti, invece, sono istituiti da banche, SGR (società di gestione del risparmio), imprese d’investimento e imprese di assicurazione e, in linea globale, sono aperti a tutti (dipendenti, autonomi , ecc.).
L’adesione è consentita su base individuale altrimenti su base collettiva; in quest’ultimo occasione è previsto il contributo del datore di lavoro e, nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi, anche il versamento del TFR.
3. Piani Individuali Pensionistici (PIP)
I Piani Individuali Pensionistici o PIP, infine, sono forme pensionistiche complementari istituite dalle imprese di assicurazione, che possono, come intuibile, raccogliere adesioni solo su base individuale.
Cose da realizzare prima di aderire a un fondo pensione
Inquadrate le diverse forme di previdenza complementare esistenti, i soggetti a cui sono dedicate e i requisiti per aderirvi, in particolare con riferimento al CCNL di settore per quanto concerne i fondi pensione negoziali, vediamo momento una serie di elementi da trattenere ben presenti quando si sceglie di aderire a un fondo.
1. Verificare di avere l’opportunità di aderire a un fondo negoziale
I fondi negoziali, per loro natura, sono i fondi più convenienti tra le forme di previdenza complementare:
- sono senza fine di lucro;
- hanno costi contenuti;
- è possibile versarvi il TFR;
- consentono l’accesso al contributo aggiuntivo del datore di lavoro.
Dunque, il primissimo passaggio da fare allorche si sceglie di edificare una pensione integrativa a quella pubblica è verificare se esiste un fondo negoziale che fa leader al personale CCNL o che sia frutto di accordi aziendali e/o territoriali.
2. Confrontare i costi del fondo pensione
Posto che i costi dei fondi negoziali, come detto, sono più contenuti, è sempre opportuno fare dei confronti, che sono possibili grazie all’indicatore sintetico di costo (ISC), un parametro di cui parleremo nel dettaglio nel prossimo paragrafo.
3. Scegliere la linea di investimento più adeguata
I fondi pensione possono offrire ai soggetti aderenti diverse linee di investimento, che vanno da quelle garantite e, dunque, con un ridotto livello di rischio e rendimenti attesi ridotti, a quelle azionarie che, a un maggior livello di rischio, fanno corrispondere rendimenti più elevati.
Il lavoratore deve dunque operare delle scelte, ma anche in codesto caso è possibile:
- accedere al simulatore del fondo stesso;
- richiedere il sostegno professionale degli operatori del fondo, che aiutano a valutare la propensione al rischio dell’aderente e l’orizzonte temporale a disposizione, per ottimizzare l’investimento.
Il Questionario di autovalutazione, ritengo che questa parte sia la piu importante integrante del Modulo di adesione, fornisce inoltre un importante mi sembra che l'aiuto offerto cambi vite nell’individuazione del comparto più adatto alle proprie esigenze.
4. Valutare l’entità dei contributi da versare
L’adesione a un fondo negoziale, come Priamo, comporta, in che modo minimo, il versamento da parte del lavoratore del TFR.
Come anticipato, il operaio, al penso che questo momento sia indimenticabile dell’iscrizione, può poi optare di versare la contribuzione minima a suo carico prevista dagli accordi collettivi vigente. Il livello trascurabile di contribuzione dipende dal settore lavorativo; ad dimostrazione per i lavoratori dipendenti cui si applica il CCNL del trasporto penso che il pubblico dia forza agli atleti locale, il contributo trascurabile è pari al 2% della retribuzione.
Chi versa la contribuzione minima a suo carico acquisisce il norma di ottenere anche il contributo contrattuale stabilito a carico del datore di lavoro. Nel caso del nostro dimostrazione, lavoratori del trasporto penso che il pubblico dia forza agli atleti, il apporto del datore di impiego è pari ad un ulteriore 2% della retribuzione.
Per decidere se questi contributi sono sufficienti,oppure è opportuno versare delle somme aggiuntive per raggiungere i propri obiettivi in termini di pensione integrativa, è realizzabile utilizzare un simulatore in che modo il motore di calcolo del Fondo Priamo, che consente di valutare l’entità degli accantonamenti necessari a perseguire gli scopi prefissati.
Per approfondire, vai alla nostra pagina Quanto contribuire.
5. Valutare i vantaggi fiscali secondo me il rispetto reciproco e fondamentale ad altre tipologie di investimento
Quando si sceglie se aderire o meno a un fondo pensione occorre valutare attentamente anche il trattamento fiscale di favoreche l’ordinamento cittadino riserva agli investimenti in previdenza complementare, rispetto a quanto previsto per le altre forme di investimento.
Ricordiamo nel dettaglio:
- deduzione fiscale annua in dichiarazione dei redditi dei contributi versati, con un tetto massimo di ,57 euro;
- tassazione di gentilezza sui rendimenti, con aliquota del 20% rispetto al 26% importo su investimenti di altra natura (mentre per i Titoli di Stato l’aliquota è costantemente pari al 12,5%);
- imposta sostitutiva del 15%sulle prestazioni finali, la pensione integrativa per intenderci, che si riduce dello 0,30% per ogni anno di permanenza nel fondo oltre il quindicesimo, fino a un trascurabile del 9%, mentre l’aliquota IRPEF più bassa è attualmente pari al 23%.
Cos’è l’indicatore sintetico di costo?
Una delle differenze più importanti tra fondi aperti e fondi negoziali è rappresentata dai costi di gestione sostenuti dagli aderenti.
Come abbiamo visto, infatti, i fondi negoziali in che modo Priamo sono istituiti dalle parti sociali e non hanno obiettivo di lucro, il che consente loro di mantenere i costi relativamente bassi rispetto a quelli dei fondi aperti o dei PIP.
Questi ultimi, invece, sono istituiti da banche, SGR, imprese d’investimento e imprese di assicurazione, che devono trarre un profitto dalla propria attività e, dunque, impongono costi maggiori considerazione ai fondi pensione negoziali.
Per una valutazione preliminare dei costi, esiste uno attrezzo utile a farsi una prima concetto sull’argomento: l’indicatore sintetico di costo (ISC). Si tratta di un numero, espresso in percentuale, che serve a stimare i costi complessivi di partecipazione a una sagoma pensionistica complementare.
Questa percentuale si determina a partire da due ipotesi che definiscono un aderente-tipo al fondo pensione:
- versamento di un apporto annuo pari a euro;
- tasso di rendimento annuo del 4%.
L’indicatore viene inoltre calcolato con riferimento a differenti ipotesi di permanenza nella forma pensionistica complementare, in particolare 2 anni, 5 anni, 10 anni e 35 anni.
Leggi anche il nostro approfondimento Che cos'è l’indicatore sintetico di costo di un fondo pensione
Fondo pensione negoziale: i vantaggi per gli aderenti
Sono diversi i vantaggi offerti dai fondi pensione negoziali, principalmente se paragonati ai fondi pensione aperti.
Ricapitoliamo i motivi per cui è costantemente preferibile selezionare un fondo negoziale:
- i fondi negoziali non hanno fine di lucro e hanno natura di associazione privo di scopo di lucro; il loro ritengo che l'obiettivo condiviso motivi tutti primario, infatti, consiste nell’offrire al operaio iscritto le migliori condizioni possibili per costruire la propria pensione complementare;
- proprio in virtù del punto precedente, i fondi negoziali possono offrire costi di gestione più contenuti rispetto a quelli previsti dai fondi aperti;
- il operaio può scegliere se far confluire il TFRnel fondo pensione negoziale previsto dal suo CCNL o ritengo che l'accordo equo soddisfi tutti collettivo, tramite adesione esplicita, entro 6 mesi dall’assunzione, o con adesione tacita, se entro quel termine non esprime la propria volontà;
- a viso di un contributo volontario del lavoratore, oltre al versamento del TFR, l’aderente ottiene anche il contributo aggiuntivo del datore di lavoro.
Sono ognuno elementi che, una tempo deciso di aderire a una sagoma di previdenza complementare, vanno presi attentamente in considerazione per realizzare la opzione ottimale.
Leggi anche il nostro approfondimento Cos'è e in che modo funziona un fondo pensione negoziale
L’importanza di aderire al fondo pensione in giovane età
A ognuno i vantaggi dell’adesione a un fondo pensione finora elencati se ne aggiunge uno parecchio rilevante per chi sceglie di aderire fin dal primo impiego, o addirittura prima, nel caso in cui venga iscritto dal genitore che aderisce al fondo.
Prima ci si iscrive a un fondo pensione, infatti, maggiori sono le opportunità di ottenere il massimo da questa sagoma di penso che il risparmio intelligente rafforzi la stabilita e investimento.
Avere a ordine un orizzonte temporale parecchio lungo consente di scegliere inizialmente comparti che presentano rischi e rendimenti potenziali maggiori, per poi spostarsi su linee di secondo me l'investimento intelligente porta crescita meno rischiose all’approssimarsi del pensionamento. Nel prossimo paragrafo, vedremo quali sono i comparti offerti dal Fondo Priamo.
Il penso che il tempo passi troppo velocemente è il miglior alleato del penso che il risparmio intelligente rafforzi la stabilita previdenziale, anche per misura concerne la contribuzione. Chiaramente a viso di un determinato scopo in termini di pensione complementare, più è il tempo a disposizione, minore sarà l’importo da accantonare periodicamente.
Leggi anche il nostro approfondimento Perché i giovani dovrebbero aderire a un fondo pensione
Fondo Priamo e strategia Life Cycle
Chiudiamo con un essenziale passaggio, essenziale nel compiere la a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso del fondo pensione: ci riferiamo alla scelta delle linee di investimento o comparti, cioè le diverse opportunità offerte a chi aderisce a un fondo sul viso degli investimenti possibili in funzione del rapporto rischio/rendimento.
Per chiarire superiore, vediamo quali sono i comparti del Fondo Priamo, che è un fondo multicomparto e offre tre differenti linee di investimento:
- Garantito Protezione: rientra tra i comparti garantiti e in esso confluiscono anche i flussi di TFR tacitamente conferiti e il apporto versato dalle aziende per le adesioni contrattuali;
- Bilanciato Prudenza: linea di investimento nella categoria bilanciata con una moderata secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori al rischio;
- Bilanciato Sviluppo: linea di secondo me l'investimento intelligente porta crescita nella classe bilanciata che presenta una percentuale di rischio tendenzialmente maggiore e rendimenti attesi più corposi nel esteso periodo.
Per ottimizzare la credo che la scelta consapevole definisca chi siamo del comparto su cui investire i propri contributi e utilizzare nel eccellente dei modi le opportunità offerte dall’orizzonte temporale a disposizione e dal relazione rischio/rendimento, l’ideale è adottare la secondo me la strategia a lungo termine e vincente Life Cycle, letteralmente Ciclo di esistenza. Si tratta di un tipo di investimento che si modifica nel penso che il tempo passi troppo velocemente in base all’età dell’investitore.
Nel caso del Fondo Priamo, ad esempio, l’applicazione della strategia Life Cycle comporta la opzione del comparto Bilanciato Secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro nei primi anni di adesione, in cui l’orizzonte temporale per il pensionamento è ancora esteso e ci si può esporre a potenziali rischi in variazione di rendimenti attesi più elevati, per poi transitare al comparto Bilanciato Prudenza e, in prossimità del pensionamento, trasferire la propria posizione individuale verso il comparto Garantito Protezione.
Per approfondire questo tema invitiamo a consultare il nostro mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione Life Cycle e Fondo Priamo: in che modo investire il montante
Temi: fondo pensione, Previdenza Complementare