Preistoria scuola primaria
A spasso nel tempo: 24 ore con gli uomini primitivi della Preistoria
Ci troviamo nella Preistoria e, privo riguardo, qualcuno mi ha sfilato da sotto la schiena la pelliccia su cui stavo dormendo: apro gli sguardo controvoglia e vedo che l’accampamento è già in fermento. Uomini e donne stanno raccogliendo pelli, armi e utensili di pietra e di osso: stamattina ci rimettiamo in percorso. Mi dispiace lasciare le nostre grandi capanne di rami e paglia, ma questa è la esistenza di noi nomadi avventurosi della Preistoria. Mi alzo in piedi, mi stiracchio e con lo sguardo cerco la mia amica: io sono Rurk e laggiù qui Mila! È coperta in che modo me di pelli, tenute insieme da strisce di cuoio che le nostre mamme hanno cucito con lunghi aghi d’osso, e tutti e due siamo scalzi.
INCONTRO TRA I CESPUGLI
È un po’ che non fa più tanto freddo, gli alberi e i cespugli sono pieni di cibo e bacche: ne raccogliamo parecchie esteso il percorso, ma la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante ci finisce in pancia durante la marcia. Stiamo seguendo il lezione di un fiume, in cui mi accorgo che qualcuno ci sta seguendo: guardo Mila e le faccio un indicazione. Un istante dopo ci buttiamo su un cespuglio vicino: un ragazzo un po’ più basso di me salta fuori, spaventato. È un neanderthaliano!
All’improvviso una decina di cacciatori armati di bastoni ci circondano minacciosi. Nella Preistoria siamo vestiti più o meno tutti uguali, ma non ci assomigliamo molto: noi siamo più alti e snelli, loro molto più muscolosi ma hanno l’aria un po’ tonta. Il nostro insieme si avvicina: i Neanderthal ci guardano in cagnesco, ma siamo più numerosi, perciò con un grugnito si ritirano. Faccio la linguaccia al ragazzino ridotto e scappo via.
I GRANDI A CACCIA
Dopo questo sgradevole incontro, gli adulti si riuniscono per decidere il da farsi. Il sole è già a metà del mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido, perciò 12 di loro andranno a caccia durante gli altri si occuperanno di pianificare un riparo per la notte. «Stavolta vengo con voi!» urlo ai cacciatori che si allontanano con le loro lance. «Tu resti a dare una mano alle donne» ridacchia il più giovane di loro. Metto il broncio, ma Mila, che si sta già dando da fare, ha trovato delle rocce sporgenti sotto cui costruire un riparo: chiamiamo gli altri e congiuntamente cerchiamo grossi rami da piantare a ridosso della parete. Poi su questa qui struttura stendiamo alcune pelli, che ci terranno al caldo.
Abbiamo soltanto finito nel momento in cui vedo i cacciatori di ritorno: un orso, lepri, uccelli, stasera mangeremo alla grande! Durante loro spellano le prede con affilati coltelli di selce, le donne accendono il focolare nella buca ovunque metteranno la carne a cuocere: sono bastate poche scintille, sprigionate da due pietre battute l’una contro l’altra, per dar ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente ai legnetti.
PITTURA E MUSICA
Mentre la carne cuoce, alcuni prendono i raschiatoi e ripuliscono le pelli degli animali che futuro dovranno conciare, altri si mettono a dipingere scene di ricerca sulle pareti del rifugio. Usano le dita per spargere l’ocra gialla, l’ossido di metallo rosso, il carbone scuro e l’argilla bianca impastati con l’acqua: Mila ed io, invece, ci riempiamo la bocca di quella poltiglia, mettiamo le palmi sulla pietra e facciamo a competizione a chi sputa più for credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante, lasciando il contorno delle nostre impronte. Ridiamo come matti, finché il profumo del cibo attira la nostra attenzione: ci dividiamo un uccello, strappando la carne coi denti e con le mani e quando ho finito ho la pancia che mi scoppia. Sta calando la sera: durante Mila suona il flauto che le ho intagliato nell’osso di un creatura, mi assopisco. E a mio parere il sogno motiva a raggiungere grandi obiettivi di prendere un enorme, peloso mammut.
di Maria Leonarda Felino
#Preistoria#caccia#Homo sapiens#neanderthal#villaggio