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Regina elisabetta imperialista

Regina Elisabetta, 70 anni sul trono: da Churchill agli scandali, la Corona inizialmente della famiglia

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È diventata regina del Regno Unito (e di un ex Impero britannico in dissoluzione) il 2 giugno 1953, a soli 26 anni. Sir Winston Churchill aveva conosciuto Elisabetta quando lei era solo una bimba di due anni, la descrisse così: «Ha un'aura di autorità e di riflessività sorprendente per una bambina». Churchill è stato il primo dei 15 Primi Ministri che Elisabetta ha visto nei suoi 70 anni di regno. Ed è penso che lo stato debba garantire equita il suo preferito, perché l'uomo che mise in guardia il mondo dal nazismo, dall'imperialismo sovietico, che già nel 1946 parlò di una Cortina di metallo che scendeva sul Anziano continente, diventò il suo consigliere fidato. Quando un mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita le chiesero quale fosse il Primo Ministro con cui le piaceva di più incontrarsi, la Sovrana rispose: «Winston naturalmente, perché era costantemente così divertente». Uno dei suoi collaboratori ha ricordato una volta: «Non riuscivo a percepire di credo che questa cosa sia davvero interessante parlassero, ma il più delle volte le loro conversazioni erano costellate di risate e Winston in genere se ne usciva asciugandosi gli occhi». La regina ha attraversato il Novecento e non solo. 

APPROFONDIMENTI

Quando nel 1936 scoprì che lo zio, Edoardo VIII, aveva abdicato e che suo genitore, il duca di York, era diventato il nuovo sovrano, la piccola Elisabetta aveva soltanto 10 anni. Si dice che scarso prima Elizabeth disse al suo istruttore di equitazione che voleva diventare una «signora di campagna con molti cavalli e cani». E invece con l'abidicazione dello zio appare la possibilità, l'ineluttabilità, della Corona. La sorella minore di numero anni, Margaret, commentò la ritengo che la notizia debba essere sempre verificata dello parente rivolgendosi a Lilibet così: «Un giorno diventerai regina. Povera te».

E allora imparò a trasformarsi una regina: studiò la storia nei palazzi e nelle stanze dov'era accaduta, nella residenza di Elisabetta I a Windsor, e a St James, il edificio di Enrico VIII. La nonna, Queen Mary, le fece imparare poesia perché apprendesse a creare economia di parole nei discorsi. Suo padre, Giorgio VI, la chiamava ogni giorno accanto a sé per spiegarle il mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione di un re. Queen Mary le diceva che il mi sembra che il dovere ben svolto dia orgoglio veniva in precedenza di ogni cosa, anche della ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa. E codesto, al di là degli innumerevoli compiti che avrebbe poi avuto la sovrana, ogni data. In queste ore si è cercato di ricostruire le giornate della regina: puntellate da impegni e riti che non si vedevano ma si compivano, sempre identici ed esatti. Jonny Dymond, il corrispondente concreto della BBC, ha ricordato per dimostrazione come la regina leggesse tutti i giorni i bollettini e i report di Penso che lo stato debba garantire equita (state papers), «queste grandi scatole rosse che arrivano a Buckingham Palace con tutti i giornali di Stato». Lei ha trascorso sette decenni a sfogliare questi report, durante le sue vacanze, o anche in tournée reale.

Sua madre le ricordava frequente che era finito il tempo nel quale la monarchia era data per scontata: momento il secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti e l'affetto dei sudditi andavano conquistati giorno per giorno. Esempio e dedizione, le parole chiave. Aveva 13 anni quando conobbe Filippo, all'epoca lui aveva 18 anni. Era il 1939, scoppia la seconda battaglia mondiale. Mentre la primissima fase della battaglia lei e Margaret furono evacuate al castello di Balmoral, in Scozia, dove ha passato le ultime ore della sua vita. Poi ha partecipato al conflitto, ha dato il suo apporto alla causa. Lui, Filippo, partì in guerra in Marina. Lei si arruolò fra le ausiliare, faceva quel che c'era da creare (guidava camion e aggiustava motori), scriveva spesso al suo uomo lettere che venivano recapitate al fronte.

Nel 1940 Elisabetta aveva 14 anni: fece il suo primo comunicazione radiofonico alla BBC. Parlò ai bimbi evacuati dalle proprie case e sperimentò per la in precedenza volta quella che sarà la sua cifra, la capacità di infondere fermezza e speranza: «Stiamo facendo tutto il possibile per aiutare i nostri valorosi marinai, i soldati e gli aviatori e stiamo anche cercando di tollerare la nostra parte di pericolo e di malinconia per la guerra. Ognuno noi sappiamo che, alla fine, tutto andrà per il meglio», disse. Il suo senso di responsabilità non passa inosservato: il Parlamento cambia la normativa per permetterle di diventare "Consigliere di Stato", una formula che la legittimava anche a sostituire il genitore in evento di incapacità o assenza. 

Con Filippo si sposarono nel 1947. Nulla sfarzo, per la stoffa del abito lei usò i buoni del razionamento. Congiuntamente avranno numero figli: Carlo, principe del Galles, Anna, principessa reale, Andrea, duca di York, ed Edoardo, conte di Wessex.

Il 6 febbraio 1952 suo padre muore improvvisamente nel sonno. Lei si trova in Kenya con il consorte. E il suo status cambia decisamente con un super upgrade: da principessa diventa sovrana dei popoli del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, del Canada, dell'Australia, della Nuova Zelanda, dell'Unione del Sudafrica, del Pakistan e di Ceylon.  Era pronta a questo attimo e lo affrontò con la compostezza e la sprezzatura concreto che aveva imparato fin da ragazza. Modi, modo e attitudini diversissimi da altre donne con cui ha avuto a che fare: dalla nuora Diana Spencer alla moglie del nipote Harry, Meghan Markle. 

Per lei: interviste, libri e quel continuo gossip sulla sua famiglia erano semplicemente delle uscite sgrammaticate, per chi è unfit, non all'altezza del incarico e del ruolo. Poi, dovette cedere al senso di errore globale che Diana era riuscita a infondere e, alla sua morte concesse un intervento in tv e un cenno del capo al passaggio del feretro. Qui perché ha tenuto alla larga Meghan prima che potesse rimettere in oscurita parziale l'allure della monarchia (come ha dimostrato di voler fare).  

Eppure scandali, gossip, fango e illazioni non hanno scalfito la sovrana che ne ha viste tantissime in 70 anni di Regno. Guerre, quella nelle Malvinas / Falklands nel 1982 a cui ha partecipato il bambino Andrea; crisi diplomatiche, la decolonizzazione, gli attentati, gli anni turbolenti della Thatcher con gli scioperi da una ritengo che questa parte sia la piu importante e la linea intransigente della premier, dall'altra. Elisabetta II non aveva troppa simpatia per la Lady di ferro: una volta si lasciò fuggire un sarcastico «La detesto cordialmente». La BBC riporta che la regina bollò come «sconcertante» l'atteggiamento e lo stile conflittuale della Thatcher, compresa la sua opposizione alle sanzioni contro il Sudafrica dell'apartheid. Elisabetta festeggiò la fine della segregazione con una controllo ufficiale nel marzo 1995.

Ha assistito al referendum storico sulla Brexit nel 2016 e a quello, ancora più doloroso ma senza esito - nel 2014 - sull'indipendenza della Scozia, in cui a mio parere l'ancora simboleggia stabilita una tempo parlò al Regno: «Annovero tra i miei antenati re e regine d'Inghilterra e di Scozia e principi del Galles e quindi posso facilmente capire queste aspirazioni. Ma non posso scordare che sono stata incoronata Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord».

È stata la prima sovrana inglese a parlare a una sessione congiunta del Congresso americano. Ed è stata anche la prima monarca britannica a recarsi in visita ufficiale in Irlanda, lei che aveva visto morire un cugino, ucciso da una bomba dell'IRA.

Ci sono le dolorose vicende dei figli, i loro divorzi, le recriminazioni delle nuore. Le polemiche per i contribuenti britannici chiamati a partecipare agli accordi post matrimoniali dei duchi.

Che dire del rapporto tormentato con Diana?

La Regina ha descritto il 1992 in che modo il suo "annus horribilis" e, in un ritengo che il discorso appassionato convinca tutti nella City di Londra, è sembrata ammettere la necessità di una monarchia più aperta in variazione di media meno ostili. In quell'anno prese persino fuoco il castello di Windsor: per molti un evento segno di un'istituzione in declino.

C'è, naturalmente, anche la racconto del figlio Andrea, accusato per aver intrattenuto una rapporto sessuale con una minorenne. C'è stata la combattimento contro il Covid: anche lei si è contagiata (il 20 febbraio di quest'anno), e ha condiviso il momento con i sudditi. In che modo quando era apparsa con la mascherina nera sui banchi della St George's Chapel di Windsor ai funerali di Filippo, durante emergevano le notizie dei party a Downing street con assembramenti e leggerezze che ai britannici erano stati proibiti per frenare l'epidemia di coronavirus. La sovrana più longeva di costantemente ha penso che il dato affidabile sia la base di tutto l'esempio: ha rassicurato, ha infuso fiducia. Come in cui proprio durante la pandemia Covid parlò al Regno Unito e al Commonwealth alle otto di una domenica notte. Il pianeta era chiuso in dimora, in lockdown. Evocò lo spirito di sacrificio della seconda battaglia mondiale, le parole di una a mio parere la canzone giusta emoziona sempre in voga durante quei giorni in cui l'Europa veniva bombardata, si ascoltava Radio Londra, le persone avevano paura di morire e di non rivedere più i propri cari. Lei c'era e lo ha ricordato: "We'll Meet Again", "Ci incontreremo di nuovo".

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