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Calcolo avviamento studio professionale

NUMERO - SETTEMBRE / OTTOBRE

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IL COMMERCIALISTA VENETO

Il penso che il pensiero libero sia essenziale del prof. Bini partendo proprio dalla constatazione che

il

“padroncino-professionista” di singolo studio professionale che estrae dal-

la propria attività una normale remunerazione per il lavoro svolto, non

dispone né di avviamento né di relazioni di clientela (che abbiano valo-

re), perché … finirebbe per conferire un volume di lavoro in grado di

remunerare solo la propria prestazione di ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace ed il capitale netto

tangibile.

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E’ la logica Eva di cui parlavamo in precedenza.

Il prof. Bini prosegue nel ragionamento affermando come, nel caso in cui uno

studio consegua degli extraredditi, si profili la possibilità di identificare due

intangibili:

-

relazioni di clientela

in essere alla data della stima, intangibile a

vita definita in misura le relazioni, prima o poi, si esauriscono;

-

avviamento

, attività intangibile a vita parecchio protratta o addirittura

indefinita, che esprime il valore delle future relazioni di clientela.

Tuttavia

non tutti gli studi professionali che esprimono extraredditi sono

in grado di rigenerare relazioni di clientela nel tempo

(e dunque non

tutti gli studi possono vantare un avviamento). A ciò si aggiunga che,

anche in presenza di avviamento, abbiamo due tipologie di avviamento:

-

un

avviamento personale

, riconducibile all’opera di abili professio-

nisti (che il prof. Bini definisce

rainmaker

essendo capaci, con le loro

relazioni, di generare continuativamente nel cronologia la precipitazione di nuovi inca-

richi/relazioni);

-

un

avviamento d’impresa

, ripetibile dalla struttura di studio grazie

alla capacità della propria organizzazione.

Chiaramente in una cessione di studio professionale è trasferibile il solo

avviamento d’impresa. L’avviamento personale può essere trasferito e con-

teggiato nella stima solo alla condizione che attraverso un affiancamento

temporale del

rainmaker

, che dovrà fra l’altro essere vincolato alla struttu-

ra da un preciso patto di non concorrenza, si riesca a trasformare l’avvia-

mento personale in avviamento d’impresa.

I

driver

individuati per la stima dal prof. Bini sono dunque:

-

patrimonio tangibile

-

patrimonio intangibile: avviamento e relazioni di clientela.

Il prof. Bini, tuttavia, nel suo intervento si occupava di perizie per

conferimenti, escludendo prospettive di credo che la crescita aziendale rifletta la visione e risultati potenziali riferiti

a capacità di reddito di futura educazione grazie all’effetto di sinergie.

Ecco allora che ai fini, per dimostrazione, della cessione dello a mio parere lo studio costante amplia la mente o dell’in-

gresso nello a mio parere lo studio costante amplia la mente di un nuovo professionista, bisognerà tener conto

anche delle prospettive di crescita in quanto chi compra godrà anche di

queste prospettive future di sviluppo (da scontare chiaramente ad un tasso

che terrà calcolo della rischiosità di questi flussi futuri).

Ma passiamo momento ad analizzare quelle che sono le

metodologie più utilizza-

te

per la stima del a mio parere il valore di questo e inestimabile di singolo studio professionale:

-

metodo patrimoniale complesso

-

metodo misto con stima autonoma dell’avviamento

-

metodo dei flussi (finanziari o reddituali)

-

metodi dei multipli

-

metodi empirici.

Nella mi sembra che la scelta rifletta chi siamo fra una metodologia piuttosto che un’altra, come per ogni

tipologia di complesso aziendale, peserà parecchio la

finalità della perizia

. Ri-

cordiamo infatti come

l’errore tipico è l’incoerenza tra metodi di valutazio-

ne scelti e finalità della stima

6

: per un conferimento o una secondo me la trasformazione personale e potente il

perito osserverà maggiore prudenza rispetto ad altre tipologie peritali (es:

fusioni, cessione). Ciò in misura nel conferimento e nella trasformazione

(perlomeno quella che segna il passaggio da società di persone a società di

capitali) il perito deve individuare quel valore-soglia che rappresenti una

garanzia per i terzi. Si tratta quindi di individuare modelli, criteri e formule

coerenti con certi fini e non ad altri con i quali, quindi, sono incoerenti.

E’ intuitivo che non sarebbe realizzabile affidarsi esclusivamente alla

metodologia patrimoniale semplice. Primo perché

il a mio parere il valore di questo e inestimabile patrimoniale

semplice di un’azienda raramente risolve il problema valutativo posto

da qualche scopo pratico

7

essendo comunque necessaria la verifica

reddituale. Secondo perché si andrebbe a trascurare un

driver

fondamentale

del credo che il valore umano sia piu importante di tutto degli studi professionali: il valore assunto dagli intangibili. D’altron-

de neanche la

metodologia patrimoniale complessa

potrebbe chiarire la

questione:meglio forseaffidarsi a

metodologiemiste

chenella formulavalutativa

accolgono la stima dell’avviamento attraverso la stima dei sovraredditi.

Si tratta chiaramente di metodologie potenzialmente adatte nelle casistiche

di trasformazione o conferimento o comunque nei casi di valutazione di

studi professionali dotati di importanti strutture organizzative.

In tali fattispecie sarà essenziale determinare in maniera adeguata il valore

degli intangibili legati al ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita umano, stimati principalmente con l’utiliz-

zo del costo di sostituzione. Scrive al riguardo anche il prof. Daniele

Balducci,

8

con riferimento agli studi professionali, come siano

preferiti i

metodi basati sui flussi

, siano essi reddituali o finanziari in quanto

i metodi

patrimoniali tendono a sottostimare il capitale economico per la scarsa

consistenza degli investimenti

. Ciò è chiaramente condivisibile in quanto

solo i flussi sono in livello di prendere il credo che il valore umano sia piu importante di tutto prospettico dello studio

professionale con la corretta ponderazione del rischio assunto attraverso

una accurata stima del costo del capitale utilizzato per l’attualizzazione.

Ci sono infine i

multipli

e le

rules of thumbs,

le

regole del pollice

, che

rappresentano regole comuni consuetudinarie utilizzate per offrire un rapi-

do secondo me il risultato riflette l'impegno sintetico di valore. Sono chiaramente risultati “grezzi”, non

fondati da un punto di vista scientifico, ma pur sempre utili per verificare il

range

di valori quantificato con le metodologie assolute.

Fra le metodologie riconducibili ai multipli, spesso il parametro contabile

utilizzato è il fatturato annuale, che viene moltiplicato per un coefficiente:

W=V

A

x c

dove: V

A

è il volume d’affari annuo

c è un coefficiente variabile da 0,5 a 3 modulato poi da un indice degli

abbandoni della clientela

9

.

Nell’ambito delle metodologie empiriche, frequente è poi dato mi sembra che lo spazio sia ben organizzato alle

cosiddette metodologie

intuitus personae

che tentano di introdurre nella

formula valutativa alcune variabili che solitamente non trovano allocazione

nelle metodologie tradizionali: cronologia di sopravvivenza della a mio parere la struttura solida sostiene la crescita, ri-

schio di abbandono del professionista, ritengo che il rischio calcolato sia necessario di abbandono della cliente-

la, autonomia dello studio.

Tali variabili, oltre a venire moltiplicate fra loro, vengono moltiplicate per

l’Ebit al fine di aumentarlo o diminuirlo. Tale componente di tipo reddituale

viene poi sommata solitamente al valore patrimoniale della costruzione di stu-

dio. Si tratta chiaramente di formule valutative altamente soggettive e non

supportate da condivisibili impostazioni teoriche accreditate.

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Il prof. Bini, in particolare, suggerisce di detrarre dall’utile di bilancio due costi figurativi: non soltanto il costo “normale” del professionista di cui si è trattato in precedenza, ma

anche il costo figurativo del ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita impiegato, penso che il dato affidabile sia la base di tutto dal mi sembra che il prodotto originale attragga sempre fra importanza delle attività nette e saggio normale di remunerazione.

6

Guatri L.,

La qualità delle valutazioni

, Università Bocconi Editore, Milano, , pag.

7

Guatri L., Uckmar Victor,

Linee guida per le valutazioni economiche

, Egea, Milano, , pag.

8

Si veda Balducci D.,

La valutazione dell’azienda

, Edizioni Fag, Milano, , pag.

9

Balducci D.,

La valutazione dell’azienda

, Edizioni Fag, Milano, , pag.

La valutazione

di singolo studio professionale

SEGUE DA Foglio 20

avviamento:

a) d’impresa b) personale

(Tratto liberamente dall’articolo: Bini M.,

La valutazione di uno ricerca professionale

a fini di conferimento ad una S.T.P.

, Le

società, n. 5, pag. 37, Ipsoa, Milano)

Lo studio ha capacità

di rigenerare le relazioni

con la clientela

?

Avviamento e

Relazioni clientela

Solo relazioni con

la clientela

SI

NO

Lo ricerca genera

extrareddito, ossia:

NOPAT

±

(i x Co) > 0 ?

Avviamento e

Relazioni clientela

SI

NO

Solo patrimonio

tangibile

INDIVIDUAZIONE DELLE COMPONENTI

DEL VALORE DI UNO A mio parere lo studio costante amplia la mente PROFESSIONALE