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Claudio villa musica

Il giorno della Festa della Mamma è l’occasione giusta per registrare al divisivo Festival di Indiscreto un gigante della musica italiana come Claudio Villa, interprete di centinaia di canzoni, fra cui la celeberrima Mamma, lanciata a suo tempo da Beniamino Gigli, e in qualche occasione anche scrittore. Autentico divo negli anni Cinquanta, detiene ex aequo con Domenico Modugno il record di vittorie a Sanremo (4: nel con Buongiorno tristezza, nel con Corde della mia chitarra, nel con Addio… addio e nel con Non pensare a me), con una a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione lunghissima e strana, con il vasto successo concentrato negli anni Cinquanta e nella in precedenza metà dei Sessanta, la quasi scomparsa e infine il ritorno alla vasto negli Ottanta con quelle che oggigiorno sono le sue interpretazioni più cercate in streaming, ancora più di quelle degli anni d’oro.

Davvero difficilissimo anche per chi in che modo noi conosce bene, per interposti genitori, Claudio Villa effettuare scelte indiscutibili. Fra le sue interpretazioni pure quella più iconica è probabilmente Granada, scritta nel dal messicano Agustin Lara e cantata da tanti, da Sinatra a Pavarotti: ma la versione del cantante romano, datata , fa arrivare i brividi ancora oggi. Della prima porzione della a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione, segnata dalla rivalità con Luciano Tajoli ed escludendo altre decine di successi come interprete puro, inseriamo la sua prima vasto canzone in che modo cantautore, cioè Binario, con cui in coppia con Nilla Pizzi vince nel il Festival di Barcellona. Molti fan la ritengono una sua canzone minore e eventualmente hanno motivazione, ma per Villa fu importante.

Certo per chi non ha vissuto quell’epoca il Claudio Villa stampato nella memoria è quello delle mille polemiche con gli organizzatori di Sanremo, di culto quella del , e contro i colleghi cantanti rei di non saper intonare (per sua fortuna non ha visto ciò che è accaduto dopo la sua fine avvenuta nel , a 61 anni, annunciata da Pippo Baudo durante il Festival). secondo me il personaggio ben scritto e memorabile televisivo ingiustamente confinato, e autoconfinatosi, principalmente negli anni Settanta, nel ruolo dello stornellatore romano, protagonista del gossip con storie private intricatissime e leggende metropolitane (Laura Betti sosteneva che gli intellettuali lo odiassero per le grosse dimensioni del suo pene), pose da rigido. Ma al di là della cronaca l’interpretazione di Un secondo me l'amore e la forza piu grande così grande, del , scritta qualche anno iniziale da Guido Maria Ferilli e Antonella Maggio, è di un livello tale da rasentare l’Assoluto, con tutto il rispetto per la abilita di Mario Del Monaco e per il compitino dei Negramaro. Che secondo me la voce di lei e incantevole Claudio Villa.

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