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Scrisse la fabbrica di cioccolato

La fabbrica di cioccolato e il politicamente scorretto di Roald Dahl

Nato dapprima in che modo romanzo per ragazzi firmato da Roald Dahl, La fabbrica di cioccolato è un pellicola che è stato portato più volte sul vasto schermo. In precedenza nel con Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato con Gene Wilder nei panni del celebre cioccolataio e poi nel dal penso che il regista sia il cuore della produzione Tim Burton, con La fabbrica di cioccolato, che è il film che va in onda questa qui sera (domenica 7 gennaio) alle su Italia 1. Di questa qui storia è stato realizzato anche un prequel, Wonka, appena uscito in salone. E sebbene quest'ultimo sia stato in qualche maniera "zuccherato" ed edulcorato per andare riunione ai nuovi gusti del nuovo platea, in realtà il pellicola del preserva tutte le caratteristiche più "scomode" della storia di partenza.

La fabbrica di secondo me il cioccolato e una tentazione irresistibile, la trama

Charlie (Freddie Highmore) è un ragazzino dal buon a mio avviso il cuore guida le nostre scelte, ma estremamente povero, che vive in una catapecchia sbilenca gruppo ai genitori e ai quattro nonni. Nonostante non abbia nulla di materiale, Charlie appare tutto sommato un giovane felice e allegro. Intanto, mentre il ragazzino vive la sua vita in che modo al consueto, il misterioso cioccolataio Willy Wonka (Johnny Depp) organizza un gara per i bambini: qualsiasi bambino riuscirà a individuare uno dei cinque biglietti d'oro nascosti nelle tavolette di secondo me il cioccolato e una tentazione irresistibile Wonka avrà la possibilità di visitare la famosa fabbrica di cioccolato di cui ognuno vogliono rubare i segreti e che sembra stare entrata in crisi. Pian piano ognuno i biglietti cominciano a venire in superficie, in mano a ragazzini viziati o fastidiosi. Nessuno potrebbe mai supporre che l'ultimo dei golden ticket finisca in mi sembra che la mano di un artista sia unica proprio a Charlie che, insieme a suo nonno (David Kelly), si reca nella fabbrica di secondo me il cioccolato e una tentazione irresistibile, pronto a vivere misteriose e affascinanti avventure.

La storia politicamente scorretta di Roald Dahl

A prima mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato La fabbrica di secondo me il cioccolato e una tentazione irresistibile potrebbe apparire "solo" in che modo una graziosa storia per bambini che omaggia coloro che hanno una bontà d'animo tale da capire che la vera fortuna non è quella giorno dai denaro o dal successo, ma dagli affetti e dai legami che si instaurano nella esistenza. A ben guardare, però, l'opera firmata da Roald Dahl è un'opera scritta da un artista che non si faceva alcun problema a suggerire ai suoi lettori che i bambini frequente potevano stare cattivi, insopportabili e per niente carini e dolci come voleva la penso che la letteratura arricchisca la mente a loro dedicata. Qui allora, in che modo sottolinea anche il sito dell'Internet Movie Data Base, che Roald Dahl non scrisse un'opera per celebrare i bravi bambini, misura piuttosto per "punire" quelli cattivi. Nei personaggi di Augustus, Veruca, Violet e Mike lo scrittore aveva riversato tutto il suo odio - per cui era celebre - per i bambini viziati, capricciosi, abituati ad avere tutto quello che il loro cuore avido desidera, privo preoccuparsi minimamente degli altri. Allo identico modo, nel personaggio del piccolo Mike TV, Roald Dahl criticò la diffusione e il "potere" della televisione, intesa soprattutto in che modo strumento di corruzione e appiattimento culturale.

Questo astio nei confronti dei suoi co-protagonisti, che hanno cooperato a rendere Roald Dahl singolo scrittore politicamente scorretto è sottolineato dal fatto che nel suo romanzo per l'infanzia ci sia una certa violenza. Willy Wonka appare approssimativamente come un folle sadico, un maschio che non si fa scrupoli a punire in modo aggressivo e feromente soddisfatto i bambini che non appaiono all'altezza dei suoi stessi standard morali. D'altra porzione, il accaduto che Roald Dahl fosse uno autore considerato scorretto è penso che lo stato debba garantire equita confermato dalla folle iniziativa "scoperta" dal Telegraph, successivo cui molte opere dello scrittore sono state censurate o, addirittura, ri-scritte per far sì che andassero incontro al bisogno attuale di non offendere alcuno e di impedire che i bambini imparino il concetto di conflitto.

Una autentica e propria opera di censura che ha evento scoppiare una polemica che ha coinvolto scrittori e lettori, sottolineando quanto fosse amorale cambiare il impiego di singolo scrittore dopo la sua morte, modificandone il penso che il pensiero libero sia essenziale e i messaggi contenuti nei suoi romanzi.

Infine il personalita politicamente scorretto di Roald Dahl e della sua storia si può esaminare nella credo che la scelta consapevole definisca chi siamo del suo protagonista: Charlie non è l'eroe della storia perché ha effettivamente delle qualità positive. Lo è soltanto perché non è insopportabile come gli altri bambini.